Gucci promuove “Now I can” 170 indiane diventano artigiane del lusso
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“Now I can!” E’ questo il nome del nuovo programma, promosso da Gucci. Adesso io posso.
L’idea del programma di formazione gratuito, è nato dalla volontà di formare un numero sempre maggiore di donne indiane provenienti da condizioni sociali svantaggiate e marginalizzate.
“Offrire loro, per la prima volta, un reddito costante e delle opportunità di lavoro per raggiungere l’indipendenza economica e consentendo di accedere un settore tradizionalmente riservato al sesso maschile.” Spiega Stefano Funari, founder and managing director di’ I was a Sari’, un’impresa sociale indiana che dal 2013 realizza capi e accessori contemporanei a partire dal riutilizzo creativi di vecchi sari, i tradizionali capi di abbigliamento femminile. Nel 2020 ha coinvolto oltre 170 artigiane.
Lo scopo è insegnare alla comunità femminile le competenze per produrre design unici e diventare esperte artigiane.
La Maison porta avanti la sua battaglia per l’uguaglianza di genere attraverso la campagna a favore dell’empowerment femminile CHIME FOR CHANGE, lanciata per la prima volta nel 2013.
«Con “Now I can” l’artigianalità è uno strumento di emancipazione sociale e offre la possibilità a donne in difficoltà di trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro e crescere professionalmente. Valori che sono parte fondante della nostra campagna Chime for change e che ci hanno da subito avvicinati al progetto di I was a Sari», ha concluso la manager di Gucci, Antonella Centra.
“Il mio scopo era, e rimane, trasmettere un messaggio forte e chiaro per confermare che l’intera comunità Gucci è coesa in sostegno della parità di genere.” Dichiara Alessandro Michele, Direttore Creativo di Gucci.
“Crediamo che la connessione ci dia potere. Che ogni voce sia importante. Che ognuno di noi sia necessario per ottenere il cambiamento. Crediamo di poter fare cose straordinarie quando ci riuniamo.”
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