Emma: “C’è ancora troppo sessismo, all’Eurovision fui massacrata mentre Damiano dei Maneskin…”
2 min readUn anno e mezzo dopo la vita sembra riacquistare un po’ di normalità. Tornano le cene, il cinema e finalmente anche la musica e i concerti. Nella serata di ieri infatti Emma è tornata sul palco per il primo atto del suo Fortuna Live 2021 con la prova generale all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro.
Intervistata da Il Fatto Quotidiano Emma ha parlato dell’importanza e l’emozione di questo momento tanto atteso: “La ripartenza dopo un momento catastrofico sotto tutti i punti di vista. Per me ma anche per i miei collaboratori è come fosse il Primo maggio, la festa dei lavoratori. Sul palco sono tornata con tutte le persone che da sempre mi hanno accompagnato nel mio lavoro. Abbiamo cercato di convocare quanti più lavoratori possibili sia on stage che dietro le quinte. A casa non è rimasto nessuno. Siamo tutti qui in 40/50 ed è l’unica cosa che conta. Quando ci siamo abbracciati mi hanno fatto sentire una persona perbene. È stata dura sotto mille aspetti, anche spiegare al pubblico la riconversione dei biglietti è stato complicato ma ce l’abbiamo comunque fatta”.
Poi una menzione anche a chi in questi anni l’ha fortemente critica e la constatazione che c’è ancora troppo sessismo anche nel mondo della musica: “All’Eurovision del 2014 cantai “La mia città”. Un bel pezzo rock ma fui presa in giro per i pantaloncini di scena color oro che uscivano dal vestito. C’è ancora del sessismo e c’è ancora tanto da fare. Si è visto anche in conferenza stampa dopo la vittoria dei Maneskin. Damiano è arrivato in sala a petto nudo con gli stivali sul tavolo e la bottiglia in mano. È stato apprezzato. Io invece sono stata criticatissima, specie dalle donne”.
Infine anche il ricordo più bello: “Uno dei ricordi più toccanti è legato a Franco Battiato. Ci sentivamo spesso, non sono potuta andare a trovarlo a causa della pandemia. Ricordo le vacanze da lui. Veniva con il caffè alle cinque del mattino ‘andiamo a mare’, diceva. E io cosa potevo fare? Andavo con lui. Poi cucinava per me, ci mettevamo poi all’ombra sotto gli alberi a chiacchierare. Quando è morto mi si è spezzato il cuore, proprio come è successo con un altro mio amico Pino Daniele”.