Covid, green pass obbligatorio sul lavoro: le regole e multe previste
2 min readDal 15 ottobre l’Italia sarà il primo Paese europeo con l’obbligo di green pass sul lavoro. Non si potrà dunque entrare in fabbrica, in ufficio, negli studi professionali e in qualunque altro luogo di lavoro senza un green pass valido in mano. Il certificato verde sarà obbligatorio per tutti, dipendenti pubblici e privati. Come riporta Il Corriere della Sera, l’obiettivo di Draghi è raggiungere in tre, massimo quattro settimane un numero di persone immunizzate così alto da consentire al nostro Paese di entrare “in una zona di sicurezza”.
Nelle prossime settimane il governo continuerà a monitorare la curva del Covid. E se con l’arrivo dell’inverno i dati dovessero peggiorare, si prenderà in considerazione una stretta ulteriore: il vaccino obbligatorio per tutti.
Il piano del nuovo decreto:
Quest’oggi alle 16 si terrà il Consiglio dei ministri per il via libera al nuovo decreto. Nel decreto sarà scritto che i lavoratori senza green pass saranno sanzionati anche severamente, ma non licenziati. Il meccanismo dei controlli inserito nel decreto del governo, sarà uguale a quello già in vigore. La procedura per i dipendenti pubblici e per quelli privati sarà dunque come quella prevista per il personale scolastico.
Le regole:
All’ingresso degli uffici e delle aziende i dipendenti dovranno esibire la certificazione verde e il responsabile delle verifiche sarà un capo ufficio o un capo reparto che dovrà essere individuato dai vertici aziendali. Il controllo agli ingressi servirà anche a verificare che l’identità del lavoratore corrisponda effettivamente a quella annotata sulla certificazione verde. Le ulteriori verifiche sull’autenticità del green pass possono essere effettuate anche richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per accertamenti relativi a eventuali falsi che in questo caso può scattare anche la denuncia.
Per chi non avrà il green pass non sarà ammesso all’interno delle aziende e viene considerato assente ingiustificato. La violazione dell’obbligo di avere il certificato è punita con una multa che oscilla tra i 400 e i 1.000 euro e può essere aumentata in caso di contraffazione del documento. In questo caso può scattare anche la denuncia. Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata “il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti retribuzione e altri compensi o emolumenti”. La riammissione in servizio certamente è subordinata al possesso del green pass.
Tamponi gratuiti? La posizione del governo:
I sindacati chiedono di rendere gratuiti i tamponi per i lavoratori dei settori pubblico e privato che rifiutano di sottoporsi al vaccino. Il governo invece sta valutando di effettuare un’ulteriore riduzione rispetto al prezzo stabilito quando è stato imposto l’obbligo di green pass per il personale scolastico. ll tampone sarà gratuito per le persone “fragili“. Per gli altri invece è possibile che ci sia una “finestra” in cui non sarà a pagamento soltanto in attesa che chi vuole vaccinarsi riesca a sottoporsi almeno alla prima dose e poi si dovrà invece pagare.