Ferrero: “Scappare? Potevo farlo a Pechino Express”
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“Se volevo potevo far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express”. Così s’è espresso Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, arrestato nei giorni scorsi e detenuto ora nel carcere di San Vittore a Milano. Lo sfogo riportato da Il Tempo, prosegue: “Non mi hanno mandato agli arresti domiciliari perché ritenevano che fosse una misura adeguata. Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari, come potevo scappare?”.
Il racconto dell’imprenditore romano parlando del malore avuto dopo l’arresto: “Sto bene, adesso sto bene, anche se sono in carcere. Ieri mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di esser trasferito nella mia casa romana per assistere alla perquisizione e mi è uscito un flotto di sangue dal caso, ho avuto un picco di pressione”.
Intanto, domani alle 13.15 ci sarà l’interrogatorio di garanzia in videoconferenza. L’avvocato Tenga continua a criticare le modalità dell’arresto: “Scrivetelo, scrivetelo. Non è ammissibile che una persona per più di 24 ore non possa parlare con i suoi legali e non sappia dov’è. Al di là delle contestazioni, di qualunque contestazione, non si fa così. Evidentemente Ferrero dà fastidio a qualcuno”.
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