Aprile 18, 2024

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“Di4ri”, Biagio Venditti: “Interpretando Daniele voglio dar coraggio ai miei coetanei. E sul futuro…” – ESCLUSIVA

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Lo scorso 18 maggio, Netflix ha reso disponibile la serie tv “Di4ri”, che ha per protagonista un gruppo di pre-adolescenti, alle prese con problemi attualissimi. Tra gli attori che compongono il cast c’è Biagio Venditti. Giovane attore classe 2007, a soli 9 anni ha fatto il suo esordio in televisione nella serie “Don Matteo”. Impegnato in uno shooting fotografico nella splendida cornice di Villa Borghese, Biagio è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Dal ruolo all’interno di Di4ri alle difficoltà di conciliare studio e lavoro quando si hanno solamente 15 anni, ecco cosa ci ha raccontato: 

Servizio di Elena Bravetti

Foto e riprese di Slim Marzicola

1) Nella serie sei Daniele: il tuo personaggio racconta una delle dinamiche più interessanti della serie, la naturalezza con cui Daniele fa coming out rivelando che gli piacciono i ragazzi. Come è stato interpretare questo ruolo?

“Come dico sempre interpretare Daniele è sempre stata una responsabilità per me, ora che la serie è disponibile su Netflix lo è ancora di più. È un personaggio molto delicato e per questo ho sempre tenuto a trasmettere la sua naturalezza che avrebbe poi potuto aiutare ed essere d’ispirazione per lo spettatore”.

2) Pensando a tutti i ragazzi della tua età che magari prendono consapevolezza della propria omosessualità mentre frequentano le scuole medie, quanto credi sia difficile “rivelarsi”? Ci sono ancora tanti pregiudizi? 

Penso che la nostra società sia arrivata al punto in cui i pregiudizi siano sempre meno. Le paranoie e i timori sono comuni e rivelarsi non è sempre facile. Ma sicuramente non bisogna pensare ai pregiudizi che non occorrono, bisogna circondarsi delle persone che ci vogliono bene e nulla cambierà. Spero che Daniele possa dare coraggio ed ispirare ogni ragazzo o ragazza che ha bisogno di tirare fuori ciò che ha dentro”.

3) Nella serie vengono descritti un po’ tutti i tipi di studenti delle scuole medie: dal secchione al combina guai. Tutti affrontano dei problemi attualissimi. Credi che l’obiettivo possa essere proprio quello di essere una sorta di “specchio” per i ragazzi che vi seguiranno?

Assolutamente si. L’obiettivo è che ogni preadolescente che vede Di4ri si possa rispecchiare in ognuno di noi e riuscire ad affrontare le sue paure. Penso che Di4ri possa essere d’aiuto anche agli adulti per capire noi giovani”.

4) Ho letto che prima di essere uno dei protagonisti della serie, hai ricoperto diversi altri ruoli, tra cui uno in Don Matteo. A 15 anni si è già in grado di conciliare scuola e lavoro? 

“Di4ri è stato il mio primo ruolo da quando frequento il liceo. Quindi ovviamente più si cresce e più conciliare scuola e lavoro diventa complesso. A 15 anni è possibile? Certo ma con tanto impegno perché subito dopo le riprese ci si impegnare per rimettersi in pari”.


5) Dopo questo riconoscimento importante, nonostante sia molto giovane, qual è il prossimo “passo” che vorresti affrontare? Una sorta di sogno a breve termine… 

“Il prossimo passo è continuare a lavorare per imparare migliorare e rimettermi in gioco in più ruoli e soprattutto diversi. Daniele è e sarà sempre un capitolo molto importante della mia carriera”.

6) Nella serie c’è anche Tancredi, un ex concorrente di Amici. E ho letto che qualche anno fa ti sei specializzato come ballerino freestyle di hip hop, quindi ti piace la danza e immagino sia molto bravo. Mi piacerebbe avere un tuo parere sui talent show, un bel trampolino di lancio per ballerini e cantanti. Per gli attori ancora non c’è… 

“Si, io adoro i talent show sono un grandissimo trampolino di lancio soprattutto nella musica e nella danza. Conoscevo già Tancredi ed è stupendo che il talent show a cui ha partecipato lo ha portato a lavorare con Netflix! Per gli attori non c’è ancora qui in Italia, sarebbe un grande vantaggio e una grande scuola di vita per preparare noi attori a lavorare e metterci in gioco”.

7) Netflix ha deciso di raccontare le vicende di un’età che spesso viene “messa da parte”, la pre-adolescenza. Perché credi succeda questo? Sono comunque anni di profondo cambiamento… 

“Penso che in preadolescenza non si è ancora adulti ma nemmeno più bambini quindi c’è chi visualizza contenuti da adolescenti e chi quelli per bambini senza però potersi riconoscere pienamente nei personaggi con le stesse paure e le stesse situazioni, per questo Di4ri è una serie innovativa”.

8) Si può dire che il protagonista della serie sia il gruppo classe. In virtù di questo, quanto è stato importante entrare in sintonia con gli altri ragazzi? Avete faticato per questo o sul set accade qualcosa di quasi automatico?

“È stato molto importante. Soprattutto negli ultimi mesi dove il rapporto istauratosi era già consolidato e quindi ci veniva automatico comportarci spontaneamente nelle scene. Il nostro legame, ancora oggi presente, ci ha aiutato molto ad affrontare questa esperienza sia in scena che fuori”.

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