Il racconto shock di Carnevale: “Mio padre uccise mia madre con un’accetta”
2 min readL’ex calciatore e attuale dirigente dell’Udinese Andrea Carnevale ha raccontato a Pomeriggio Cinque la tragedia che ha segnato la sua adolescenza. Quando aveva 14 anni, infatti, suo padre ha ucciso suo madre con un’accetta. L’uomo poi si è costituito e si è tolto la vita cinque anni più tardi. “Era malato di gelosia ed è quello che accade oggi. Un marito che ammazza la moglie lo fa proprio per gelosia, ma la donna non è dell’uomo, basta con questa possessività, con questa malattia”, ha detto alla conduttrice Myrta Merlino.
“Avevo 14 anni ma ero già un ometto. Una volta si lavavano i panni al fiume e mia madre andava lì, a cento metri da casa mia. Una mattina c’erano tutte le donne, compresa mia sorella, mio padre si è svegliato, è sceso e l’ha ammazzata con un’accetta. È stato un grande dolore”, ha continuato. “Sono molto orgoglioso di parlare di questa storia in televisione, perché dopo cinquant’anni penso sia l’ora di raccontarla e di far capire agli uomini che oggi ammazzano le loro mogli che è ora di smetterla. Io è dall’età di 14 anni che non chiamo più “mamma” perché mio padre me l’ha portata via”.
All’epoca Carnevale ha provato a rivolgersi anche ai Carabinieri, ma senza successo: “Mia madre non voleva che andassimo dalle autorità perché allora, nei paesi, c’era un po’ di vergogna. Eravamo noi, specialmente io, che andavo dai Carabinieri per dire che papà, tutte le sere, picchiava la mamma con pugni e cazzotti. Il maresciallo purtroppo mi disse che finché non vedevano il sangue non potevano fare assolutamente nulla. Quando mamma è stata uccisa ho fatto un gesto estremo: sono andato dentro al fiume e con un secchio ho raccolto il suo sangue, sono andato a piedi su al paese e l’ho consegnato in caserma, al maresciallo, e gli ho detto: ‘Lei voleva il sangue, eccolo qua‘. Ed è finita lì”.