Gigi D’Alessio, il figlio Luca si sfoga: “L’invidia sociale è più forte del merito”

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Lungo monologo di Luca D’Alessio, in arte LDA, figlio di Gigi, a Le Iene. Il giovane cantante si sente vittima dei pregiudizi per il suo cognome, che è decisamente importante nel mondo della musica italiana. Da quando ha iniziato, infatti, gli danno del ‘raccomandato’. Queste le sue parole: Sono cresciuto con un cognome che non ho scelto, ma che porto con rispetto. Ho mosso i primi passi tra le note, in mezzo agli strumenti come lingua madre. Ho imparato tanto e tanto ancora devo imparare. Ma vi assicuro una cosa, nessun applauso si eredita. Ogni palco, ogni studio, ogni nota che scrivo o suono devo sudarmela il doppio, perché per molti non sono Luca, sono il ‘figlio di’. E mi chiamano raccomandato solo perché il talento non può convivere con un cognome noto, come se il cognome potesse suonare al posto mio”.

 “Ma forse non sono solo. Chiunque segua le orme dei propri genitori è costretto a vivere con una presunzione di colpevolezza. E’ questo lo specchio di un Paese dove spesso il successo altrui è vissuto come un’ingiustizia e non come uno stimolo. Dove il confine tra nepotismo e continuità si confonde e l’invidia sociale diventa più forte del merito, qualunque esso sia. Ma perché un sospetto può valere più del sacrificio?”.

“Se avessi scelto un altro mestiere invece del cantante, avrei ricevuto le stesse critiche? A questa domanda, onestamente, non so ancora dare una risposta. Io, come tanti, non chiedo sconti ma la possibilità di essere capito, ignorato, criticato o anche amato solo per quello che faccio, solo per quello che sono”.

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