Vaccini, parte la campagna per la terza dose: tutto quello che c'è da sapere

La campagna vaccinale per combattere il Coronavirus continua la sua corsa irrefrenabile: dopo nove mesi intensi, si passa direttamente alla terza dose. In tutte le regioni si comincerà a somministrarla per chi ha già la doppia dose oppure il monodose del vaccino e rientra nella categoria degli “immunocompromessi”. In questa categoria rientrano circa 3 milioni di italiani molto fragili che necessitano della terza dose “addizionale” per completare il ciclo vaccinale.

Chi potrà avere già la terza dose

10 sono le categorie di pazienti che potranno avere la terza dose “addizionale” di vaccino: la lista è presente in una recente circolare del Ministero della Salute nella quale vengono individuate le condizioni che hanno diritto all’iniezione. Nello specifico: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche; attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T; patologia oncologica; immunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; Aids. Come terza dose sarà impiegato uno qualsiasi dei 2 vaccini mRNA autorizzati: Pfizer nei soggetti di età maggiore o uguale di 12 anni e Moderna dai 18 anni in su. La somministrazione dovrà avvenire almeno dopo 28 giorni dall’ultima dose (seconda o monodose).

Come prenotare la terza dose

Partite già le prime telefonate ai paziente fragilissimi, come i trapiantati e i dializzati. Le Regioni sono pronte a partire e convocheranno tramite le Asl le persone che vengono già assistite, tra cui chi è già in ospedale. Infatti le vaccinazioni avverranno in ospedale, nelle sedi ambulatoriali o nei centri specialistici. Le persone che appartengono alle categorie target, se non dovessero essere contattate, potranno richiedere la terza dose contattando i call center. In alcune Regioni, come il Friuli, sono le persone rientranti in questa fascia a dover prenotare l’iniezione. Per accedere alla somministrazione dovranno sottoscrivere nel punto vaccinale un’autocertificazione in ordine alla propria condizione di fragilità. Inoltre bisognerà avere con sé il green pass o il certificato vaccinale. Il tipo di vaccino che verrà inoculato (Pfizer o Moderna) dovrà essere preferibilmente lo stesso usato in occasione della seconda dose, ma sono possibili anche vaccinazioni con vaccino, come stabilito dall’Aifa.

Cosa succederà dopo le prime somministrazioni della terza dose

Dopo le dosi “addizionali, i più fragili avranno bisogno di dosi “booster” per chi, a distanza di tempo o per le varianti, ha bisogno di un’iniezione di rinforzo visto il calo di copertura immunitaria. Tra questi sicuro ci sono gli over-80, i residenti nelle Rsa e i sanitari, i primi ad essersi vaccinati. Per loro la terza dose potrebbe arrivare a fine autunno e dovrà esse somministrata a 6 mesi dall’ultima dose. In bilico ancora la questione sull’allargamento della somministrazione a tutto il resto della popolazione.

I dati rassicuranti da Israele per la terza dose

Secondo un studio condotto in Israele e pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della Salute israeliano sugli over 60 vaccinati con ciclo completo sono emersi risultati di speranza. È emerso infatti che rispetto alla variante Delta, la terza dose Pfizer “porterebbe l’efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all’efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa“. E, dicono i ricercatori, i casi di contagio e di malattia grave calano “sostanzialmente” con un tasso di infezione, almeno 12 giorni dopo il “booster”, inferiore di “11,3 volte” rispetto alle due dosi e un tasso di malattia grave “inferiore di 19,5” volte.

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