Torna in primo piano la questione relativa all’utilizzo di AstraZeneca nella campagna vaccinale italiana. I dubbi riguardano, riporta open.online, la sua somministrazione ai più giovani. Il dibattito è stato alimentato negli ultimi giorni dai casi di trombosi associata a carenza di piastrine registrati in due giovani donne (18 e 34 anni) che avevano ricevuto la prima dose dell’antidoto anglo-svedese. Nella giornata di ieri, su richiesta del ministro Speranza, si è riunito il Cts, che oggi si pronuncerà in merito al proseguimento o allo stop delle vaccinazioni ai più giovani con AstraZeneca.
In attesa del pronunciamento, in diverse regioni italiane si è deciso di annullare gli appuntamenti dedicati alle fasce d’età in questione. L’Asl di Napoli, ad esempio, ha annullato l’open day vaccinale programmato per oggi. Le Regioni, tuttavia, continuano a muoversi in ordine sparso. I più giovani possono prenotare la vaccinazione con AstraZeneca in Sicilia, o anche nel Lazio, mentre non possono farlo in Sardegna. L’ex direttore dell’Ema, Guido Rasi, aveva dichiarato che il vaccino con AstraZeneca non fosse tra i più sicuri per gli under 40, puntualizzando comunque che “non ci sono rischi tardivi per chi l’ha già fatto”.
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