Maggio 17, 2024

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Nino D’Angelo confessa: “Ecco perché sono scappato da Napoli”

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Nino D’Angelo è stato tra i primi a esportare Napoli in Italia e poi nel mondo. Il suo rapporto con la città non è sempre stato idilliaco: nel 1986 fu costretto a cambiare aria e trasferirsi a Roma, dove tutt’ora vive. Al Corriere della Sera ha raccontato i motivi della fuga, parlando poi della sua carriera e del suo passato: “Hanno sparato due volte contro casa mia. Proprio la camorra, volevano i soldi. Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano. La seconda volta, hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Essere andato via? Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l’ha fatta senza aiuti. Sono tornato nel quartiere e l’ho trovato come l’ho lasciato: uguale. Guardando la disperazione negli occhi delle persone mi sono messo a piangere e ho pensato che oggi sarei stato vecchio così, coi figli che vivono per sopravvivere. Mi è tornata la voglia di scrivere ed è nato il disco che esce il 15 ottobre”.

La famiglia

Io ero il più grande, quello che, quando il papà si ammala, finisci le medie e vai a lavorare. Nessuno ci diceva che la scuola era importante. A me studiare non piaceva, perché non piaceva a nessuno della famiglia. In terza media, per promuovermi, i professori mi fecero cantare la Marsigliese. Quelli sono posti in cui si nasce per non essere niente […] Si diventa qualcosa incontrando la cultura. Quando non sai, non ti puoi difendere. Io, grazie al talento, ho conosciuto persone che mi hanno insegnato, anche solo andandoci a cena”.

Carriera e incontri speciali

Nel 1998 vinsi il David di Donatello per la colonna sonora. Benigni era candidato con Nicola Piovani per La vita è bella , era il mio avversario e non è che era uno qualsiasi. Ho battuto un premio Oscar, nisciuno l’ha scritto. L’incontro con Billy Preston? Stava in Italia e venne lui da me, perché a casa di Miles Davis mettevano le mie canzoni. Io stavo facendo un disco, gli piacque Chicco di caffè, si mise a suonare il piano. E poi l’ha suonata nel disco, c’è proprio lui che suona. Anche questo quasi nessuno l’ha scritto”. 

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