Dayane Mello, il suo staff accusa la produzione de La Fazenda: il caso
2 min readDayane Mello è in Brasile dove sta partecipando a La Fazenda. Dopo la molestia subita per opera di Nego Do Borel e di un presunto stupro, la produzione ha squalificato il concorrente ed ha fatto parlare la modella con uno psicologo. Nonostante la decisione presa, dietro l’acaduto si nasconderebbero diversi dettagli non insignificanti. Infatti, il team di Dayane ha così pubblicato sui suoi canali social un lunghissimo post di denuncia.
Lo staff di Dayane sui fatti celati dalla produzione:
“Secondo quanto sostenuto dal programma, il riassunto della notte incriminata è quello di Dayane (vittima) rincorrere il suo aggressore che l’ha violentata (Nego). Così facendo avrebbe dato segni affermativi di approvazione affinché lui si sentisse libero di praticare ciò che ha fatto”. Lo staff di Dayane Mello ha poi aggiunto che la produzione ha mostrato una narrazione distorta dei fatti in cui hanno reso la vittima degli abusi come “colpevole”: “Per vendere al pubblico la loro storia hanno nascosto ai telespettatori perfino la relazione fra Dayane ed un altro concorrente con il quale si è scambiata diversi baci. Nessuno di questi hanno mostrato ai telespettatori”.
“La produzione ha nascosto al pubblico quando Dayane implorava di smetterla”
Lo staff continua affermando che la produzione abbia anche “nascosto al pubblico il suo stato di ebbrezza avendo addirittura bisogno dell’aiuto di quattro persone per vestirla, perché non riusciva a stare in piedi. Hanno nascosto al pubblico tutte le volte che Dayane gli ha detto di smetterla, che non poteva e non voleva. Non hanno neanche mostrato i discorsi disgustosi dell’uomo in cui affermava di aver bisogno di concentrazione affinché il suo pene diventasse rigido per praticare l’atto”.
Il post poi continua accusando la produzione di aver affidato alla Mello uno psicologo maschio che più che proteggerla le avrebbe fatto un interrogatorio, facendola sentire sbagliata e dalla parte del torto. Le sarebbe stato negato il diritto di parlare con un avvocato e l’avrebbero minacciata di espulsione, situazione che l’avrebbe costretta a pagare una penale economica.