Aprile 28, 2024

Tuttogossipnews

Gossip, Notizie, Spettacolo, Cinema, VIP: tuttogossipnews è questo e molto altro

Uomini e Donne, Gabrio: “Mia madre mi picchiava quando ero piccolo”

3 min read

Puntata intensa quella di Uomini e Donne durante la quale alcuni si sono messi a nudo e hanno raccontato la loro storia. Come Gabrio, corteggiatore di Andrea Nicole: la tronista, dopo un momento di sconforto, si scambia tantissimi messaggi, ben 72, con il suo corteggiatore che decide di aprirsi. Il ragazzo infatti ha parlato dell’infanzia difficile vissuta in Russia, paese dove è nato. Ora Gabrio vive in Emilia Romagna e viene da una famiglia affidataria: nella vita fa l’operatore ecologico e il giardiniere quando serve. Ha un figlio ma che vede quando può, nonostante la distanza.

Nasco in Russia, in una città che si chiama Volvograd, la vecchia Stalingrado. I miei ricordi partono dai quattro anni, i miei genitori biologici si erano separati e a me avevano detto che mio padre fosse morto. Dovetti vivere con mia madre. Eviterò di darle tale merito e la chiamerò Lilit: non era mai in casa, era sempre in giro ad ubriacarsi e a farsi di qualcosa. Così per giorni ero costretto a provvedere a me stesso, anche settimane. Andavo a rubare o a fare la carità fuori dai supermercati, con in mano un vecchio cappello militare russo.

Cercavo di appesantire le mie mani quando non mi andava bene, andavo nei palazzi condominiali grigi e massicci. Lì facevo rampa per rampa e passavo al setaccio ogni porta, in cerca di qualche moneta. Una volta mi aprì una delle tante coppie, mi fecero entrare, non mi diedero dei rubli ma preferirono offrirmi un pasto, del brodo. Io mi affannai a mangiare, bagnando tutto il pane. Nel frattempo loro, stretti come quando si è addolorati, mi fissavano con gli occhi lucidi. Anche da piccolo odiavo quello sguardo di compassione, come lo odio oggi. Finito il pasto, chiesi se avevano da lasciarmi qualcosa per il ritorno a casa“.

Gabrio e il rapporto col fratello

Avevo mio fratello di pochi mesi e doveva mangiare anche lui. Non so per quanto tempo dovetti accudire mio fratello ma sicuramente non poco fino a quando a un certo punto cominciò a chiamarmi mamma. La notte era straziante, avevo paura ed ero sempre solo, mi affacciavo al balcone e urlavo “Mamma torna a casa”.

La mamma di Gabrio e le violenze subite dal ragazzo

Mi nascondevo tra le fodere del divano e mi addormentavo nel mio pianto, quando Lillit tornava a casa, versava sempre in situazioni vergognose. L’unica cosa che faceva era cercare una cinghia in cuoio, mi frustava sino allo svenimento. Nel frattempo, fra un singhiozzo e l’altro, chiedevo “Perché mamma, perché”. Ma ciò che vedevo nei suoi occhi era la colpa della mia nascita. Anche lì mi addormentavo piangendo, sapevo ogni qualvolta cosa sarebbe accaduto nel rivederla ma ero comunque felice perché vigeva in me la speranza che lei m avrebbe protetto da tutti e da tutto. Non racconterò mai più questa cosa, l’ho detto solo per pareggiare i conti per la nostra conoscenza“.

CLICCA QUI PER TORNARE IN HOMEPAGE

About Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.