Maggio 20, 2024

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Sanremo 2022, don Duru alla Cesarini: “La soluzione? Restare in Africa”

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Lorena Cesarini ha affiancato Amadeus nella conduzione della seconda serata del 72° Festival di Sanremo. L’attrice è nata a Dakar, in Senegal, da madre senegalese e padre italiano. A pochi mesi dalla sua nascita la famiglia si è trasferita a Roma dove tutt’ora risiede. Sul palco dell’Ariston Lorena ha fatto un lungo e toccante monologo sul razzismo che ha subito in queste settimane.

Il parere di don Bonifacio Duru

Don Bonufacio Duru, prete nigeriano e padre fondatore dell’associazione omonima che porta avanti progetti di riqualificazione del villaggio di Orlu, in Nigeria, è intervenuto all’Adnkronos dicendo sul discorso della ragazza: “Lorena Cesarini avrebbe potuto evitare gli atti di razzismo se fosse rimasta in Africa, anche grazie a strutture costruite da associazioni come Opera Don Bonifacio – Azione Verde. Va bene che i giovani vengano qui in Italia e si incontrino con altri coetanei italiani, ma sarebbe giusto che si incontrassero alla pari, con lo stesso livello di cultura e dignità. Quando i giovani africani vengono qui, attraversando il mare come clandestini, vengono impreparati e le persone ignoranti, per paura, tendono a trattali male. Certo, in Italia ci sono tante persone accoglienti, ma ce ne sono tante altre che vivono con il timore dello straniero e non accettano l’incontro tra due culture“.

Il progetto ‘Azione Verde’

Se vengono istruiti e si confrontano con altre persone, anche di culture diverse, hanno meno possibilità di essere discriminati e maltrattati. Noi dobbiamo educare in Africa questi ragazzi e prepararli, anche perché lì c’è spazio da vendere per farli restare e per aiutare il paese a crescere. Il mio progetto prevede che i ragazzi restino a casa loro, perchè i più giovani sono i protagonisti della crescita e dello sviluppo di un paese. Senza di loro perdiamo tutto.

Rimanere in Africa

Il razzismo io lo vedo come causato dalla paura dell’altro e dall’ignoranza perché i razzisti credono che l’altro possa prendere il loro posto, quindi penso che il governo, che dice di voler aiutare questi paesi a crescere e svilupparsi, dovrebbe investire sul posto per consentire ai giovani, miei conterranei, di restare in Africa. Così ci sarebbero meno di queste che vengono percepite come invasioni“.

Il razzismo

Fa parte della natura umana. Quando diciamo razzismo parliamo di una questione di identità, ognuno si identifica nell’incarnato bianco o nero ed è qualcosa che esteticamente vediamo nel concreto. Esiste però un razzismo che fa male, che culmina nella segregazione. Quel tipo di razzismo significa dare importanza alle caratteristiche della razza, come il colore della pelle o la cultura di un paese. Questo tipo di razzismo negativo è messo in atto dalle persone ignoranti, che danno importanza a cose superficiali, come il colore dell’incarnato e puntano su queste differenze“.

Diversità come valore aggiunto

Il razzismo invece può essere buono, come qualcosa che ci distingue l’uno dall’altro e un punto di partenza per apprezzare il mondo. Le persone mature vedono la diversità come un valore aggiunto, una gioia per l’esistenza. Per risolvere il problema Azione Verde ha creato il programma di viaggio della speranza dove noi cerchiamo di fare incontrare alcuni italiani in Africa per fargli vivere la cultura dell’altro con i risultati di una convivenza e condivisione bilanciati“.

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