Tutti lo hanno conosciuto come ‘Mister Stranamore‘ e il ricordo di Alberto Castagna, scomparso a soli 59 anni nel 2005, è ancora vivido nella mente della figlia Carolina che all’epoca aveva solo 13 anni.
“Per spiegarlo non basterebbe un libro. Complicatissimo. Affettuoso e presente, ma anche molto ragazzino, impaurito dall’idea di essere genitore. A volte, tra noi due, l’adulta ero io. Buonissimo, a livelli imbarazzanti, pur di accontentarmi mi avrebbe concesso qualsiasi cosa e non parlo per forza di regali. Una sera gli dissi, dal nulla: “Vorrei andare a cavallo”. Il giorno dopo mi portò al maneggio. Mi aveva preso tutta l’attrezzatura. Dopo un po’ mi scocciai: “Voglio scendere, non mi piace”. E andammo a giocare a bowling”.
Poi l’arrivo della malattia: “Di colpo era sparito. Mamma fu molto onesta. Mi spiegò che non stava bene e che non sarebbe tornato per molto tempo. Che era ricoverato in terapia intensiva, con tanti tubi intorno. Vederlo fu un trauma, soprattutto perché non aveva più i baffi, glieli avevano tagliati, non lo avevo mai visto così”.
Fu la mamma a comunicarle poi della morte: “Mamma rientrò in lacrime e mi disse che papà non c’era più. Era un martedì. Fino al giorno prima stava bene. Avevamo passato il pomeriggio insieme, mi aveva comprato il cd di Beyoncé. Quando, due anni fa, ho perso anche Stefano, il secondo marito di mia madre, è stata dura. Piaceva moltissimo anche a papà: “Se dovessi lasciarti, so che con lui sei in buone mani”. Da loro ho imparato che più ci si vuole bene tutti quanti e meglio è”, ha concluso Carolina nell’intervista rilasciata a il Corriere della Sera.
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