”È inammissibile. Sono passati milioni di anni e ancora si ricorre alla forza delle armi e alla loro prepotenza, a mandare i propri carri armati in un’altra nazione“. Al Bano non si capacita di come nel 2022 ci possano ancora essere guerre armate come quella che si sta svolgendo in Ucraina. Il cantante di Cellino San Marco è molto vicino al mondo russo, ma condanna gli atteggiamenti di Putin. A Rtl, ospite di Massimo Giletti, Enrico Galletti e Luigi Santarelli, ha detto: “È inaccettabile una disgrazia del genere. Nel periodo comunista l’unico grande evento che potevano vedere era Sanremo e quindi le star del festival diventavano star anche in Russia, ma anche in tutti gli Stati sotto il dominio sovietico. Aprivano le porte della televisione solo su Sanremo. Tutti impazzivano per l’effetto Sanremo”.
Amore per la Russia
”La mia è una reazione contro le scelte di Putin in questo momento non contro la Russia. La Russia non si tocca e resterà sempre quella che è, un popolo da amare. Non apprezzare la libertà? È come per i ricchi: non si accorgono di essere ricchi. Anche la libertà è un bene ma bisognerebbe pregare ogni giorno che resista e che sia sempre compagna di vita. Questo lo facciamo noi, non lo fanno i politici contro di noi”.
Le mosse di Putin
“Se tornerò a cantare in Russia? Non c’è una risposta. La guerra è quella di un elefante che sta schiacciando un topolino, un gioco drammaticamente facile. Il problema è ancora più in alto: la Russia ha paura dell’invasione da parte dell’America e non lo accetta. Lui stava dalla parte della ragione e bastava fermarsi a fare tutte le sue ginnastiche armatoriali nei confini e avrebbero capito il messaggio, ma non invadere in quella maniera. Sradicare alberi vitali quali sono gli esseri umani alla loro terra, la loro casa, storia e tradizione con la forza delle armi e della prepotenza è un’assurdità inaccettabile”.