Caso Portanova, le insinuazioni del padre: “La ricerca di visibilità un mostro del nostro tempo”
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Daniele Portanova, padre di Manolo, è tornato a parlare della situazione che coinvolge suo figlio, accusato di violenza sessuale e condannato a 6 anni di reclusione in primo grado. L’ex calciatore ha condiviso su Instagram una foto del figlio con la maglia del Genoa, per poi aggiungere un lungo messaggio rivolto, seppur indirettamente, alla presunta vittima: “Cogliere un’opportunità non è da tutti, soprattutto se a discapito di qualcun altro. La premeditazione in questo caso gioca un ruolo fondamentale, bisogna saper scegliere bene su quali cavalli puntare (…) Da un artista a un calciatore il passo è breve ma le attente valutazioni rimangono pressoché identiche. Anche a fatto (presunto) compiuto a quanto pare, come quando in breve tempo si chiede aiuto a un motore di ricerca per valutare quali siano gli elementi che differenziano il “sesso” da “un’orgia senza consenso” o da uno “stupro di gruppo”. Elementi valutati anche da professionisti del settore ospedaliero che hanno portato all’analisi di “RIFERITA violenza sessuale”, e non di “violenza sessuale”. Capite quanta abissale differenza vi sia tra le due diciture”.
E ancora: “La ricerca di notorietà e visibilità sono mostri del nostro tempo che troppo spesso offuscano la naturale lucidità delle persone, disposte a tutto per migliorare il proprio status sociale. Confido nella verità, unica e sola”.
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