Il diritto al reddito di Cittadinanza è stato introdotto con decreto-legge del 28 gennaio 2019, quale misura per contrastare la povertà. Ma in Italia si sa che vige il detto “Fatta la legge trovato l’inganno”, e spesso questa misura del welfare si è dimostrata un vero e proprio boomerang per il legislatore. E’ il caso registrato nelle ultime ore a Torino. Da quanto emerge dall’Ansa infatti, benché fossero in carcere, 105 detenuti, ricevevano ancora il reddito di cittadinanza.
L’azione delle forze dell’ordine:
La denuncia proviene dalla Guardia di Finanza, che ha recapitato l’avviso ai diretti interessati nella struttura penitenziaria del ‘Lorusso e Cutugno’. Secondo l’accusa degli inquirenti ben 430 mila euro sono stati indebitamente sottratti allo Stato.
Il Fatto:
Le fiamme gialle, in collaborazione con l’Inps, hanno appurato che i detenuti non avevano comunicato all’ente, entro due mesi dalla carcerazione come stabilito dalla norma, che fossero detenuti e la variazione della composizione del nucleo familiare. Tra i furbetti del reddito di cittadinanza figurano detenuti particolarmente gravi, come: associazione per delinquere, traffico e spaccio di stupefacenti, rapina, estorsione e furto, nonché violenza sessuale, pornografia minorile e maltrattamenti in famiglia.
Ora si metterà in moto la lenta e macchinosa burocrazia del recupero crediti. Il tutto passerà ovviamente attraverso le pieghe della giustizia. Questo rappresenterà un ennesimo costo che andrà sommato a soldi pubblici già sottratti indebitamente. Storie di casa nostra, che quasi non stupiscono più di tanto.